Prose - prosarum - prosis, sezione di prosa - aforismi e chi più ne ha più ne metta ...

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web-m
view post Posted on 21/4/2007, 15:13




qua comincio io con una mail mandata da un amico

A una cena di raccolta fondi per una scuola che serve i disabili mentali, il padre di uno degli studenti fece un discorso che nessuno
di coloro che partecipavano avrebbe mai dimenticato.

Dopo aver lodato la scuola e il personale dedito, fece una domanda: "Quando influenze esterne non interferiscono dall'esterno, la natura di tutti è perfetta. Mio figlio Shay, tuttavia, non può imparare le cose che imparano gli altri. Non può capire le cose come gli altri. Dov'è l'ordine naturale delle cose, in mio figlio?" Il pubblico fu zittito dalla domanda.
Il padre continuò. "Io ritengo che, quando un bambino come Shay, fisicamente e mentalmente handicappato viene al mondo, si presenta
un'opportunità di realizzare la vera natura umana, ed essa si presenta nel modo in cui le altre persone trattano quel bambino".

Poi raccontò la storia che segue: Shay e suo padre stavano camminando vicino a un parco, dove c'erano alcuni ragazzi che Shay conosceva che giocavano a baseball. Shay chiese: "Credi che mi lascerebbero giocare?" Il padre di Shay sapeva che la maggior parte dei ragazzi non volevano un ragazzo come lui nella squadra, ma comprendeva anche che se al figlio fosse stato permesso giocare, la cosa gli avrebbe dato un senso di appartenenza di cui aveva molto bisogno, e un po' di fiducia nell'essere accettato dagli altri, nonostante i suoi handicap. Il padre di Shay si avvicinò a uno dei ragazzi sul campo e chiese se Shay poteva giocare, non aspettandosi un granché in riposta. Il ragazzo si guardò attorno, in cerca di consiglio e disse: "Siamo sotto di sei e il gioco è all'ottavo inning. Immagino che possa stare con noi e noi cercheremo di farlo battere all'ultimo inning".
Shay si avvicinò faticosamente alla panchina della squadra, indossò una maglietta della squadra con un ampio sorriso e suo padre si sentì le lacrime negli occhi e una sensazione di tepore al cuore.

Il ragazzo vide la gioia di suo padre per essere stato accettato.

In fondo all'ottavo inning, la squadra di Shay ottenne un paio di basi, ma era ancora indietro di tre.

Al culmine del nono e ultimo inning, Shay si mise il guantone e giocò nel campo giusto.

Anche se dalla sua parte non arrivarono dei lanci, era ovviamente in estasi solo per essere nel gioco e in campo, con un sorriso che gli arrivava da un orecchio all'altro, mentre suo padre lo salutava dalle gradinate.
Alla fine del nono inning, la squadra di Shay segnò ancora. Ora, con due fuori e le basi occupate, avevano l'opportunità di segnare la battuta vincente e Shay era il prossimo, al turno di battuta.
A questo punto, avrebbero lasciato battere Shay e perso l'opportunità di far vincere la squadra? Sorprendentemente, a Shay fu assegnato il turno di battuta. Tutti sapevano che gli era impossibile colpire la palla, perché Shay non sapeva neppure tenere bene la mazza, per non dire cogliere la palla. Comunque, mentre Shay andava alla battuta, il lanciatore, capendo che l'altra squadra stava mettendo da parte la vincita per far sì che Shay avesse questo momento, nella sua vita, si spostò di alcuni passi per lanciare la palla morbidamente, così che Shay potesse almeno riuscire a toccarla con la mazza. Arrivò il primo lancio e Shay girò la mazza a vuoto. Il lanciatore fece ancora un paio di passi avanti e gettò di nuovo lentamente la palla verso Shay. Mentre la palla era in arrivo, Shay girò goffamente la mazza, la colpì e la spedì lentamente sul terreno, dritta verso il lanciatore.
Il gioco avrebbe dovuto finire, a quel punto, ma il lanciatore raccolse la palla e avrebbe potuto facilmente lanciarla al primo che copriva la base e squalificare il battitore.

Shay sarebbe stato fuori e questo avrebbe segnato la fine della partita. Invece, il lanciatore raccolse la palla e la lanciò proprio al di là della testa del primo in base, fuori dalla portata dei compagni di squadra. Tutti quelli che si trovavano sugli spalti e i giocatori cominciarono a gridare: "Shay, corri in prima base! Corri in prima!"
Shay non aveva mai corso in vita sua così lontano, ma riuscì ad arrivare in prima base.

Corse lungo la linea, con gli occhi spalancati e pieno di meraviglia.

Tutti gli gridarono: "Corri alla seconda, alla seconda, ora!" Trattenendo il fiato, Shay corse ancor più goffamente
verso la seconda, ansimando e sforzandosi di raggiungerla. Quando Shay curvò verso la seconda base, la palla era fra le mani del giocatore giusto, un piccoletto, che ora aveva la possibilità per la prima volta di essere lui l'eroe della propria squadra. Avrebbe potuto lanciarla alla seconda base per squalificare il battitore, ma comprese le intenzioni del lanciatore e anche lui gettò intenzionalmente la palla in alto, ben oltre la portata della terza base. Shay corse verso la terza base in delirio, mentre gli altri si spostavano per andare alla casa base. Tutti gridavano: "Shay, Shay, Shay, vai Shay". Shay raggiunse la terza base, quello opposto a lui corse per aiutarlo e voltarlo nella direzione giusta, e gridò: "Shay, corri in terza! Corri in terza!" Mentre Shy girava per la terza base, i ragazzi di entrambe le squadre e quelli che guardavano erano tutti in piedi e strillavano: "Shay, corri alla base! Corri alla base, sali sul piatto!"
Shay corse, salì sul piatto e fu acclamato come l'eroe che aveva segnato un 'grand slam' e fatto vincere la sua squadra.

Quel giorno, disse il padre a bassa voce e con le lacrime che ora gli rigavano la faccia, i ragazzi di entrambe le squadre aiutarono a
portare in questo mondo un pezzo di vero amore e umanità.


Edited by web-m - 21/4/2007, 16:50
 
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Varechina
view post Posted on 21/4/2007, 19:45




Shay.
Shay é morto.
Ma la sua parabola riafferma, come potente messaggio cristico, la forza che l'amore ispira agli uomini di buona volontà.
La diversità che trasmuta in mezzo e messaggio d'amore, che piega al suo fine divino anche gli spiriti più riottosi.
Quanti Shay sacrifichiamo ogni giorno sull'altare del nostro egoismo, del nostro interesse, della nostra pochezza...
Un bambino, una donna, un vecchio...quanti Shay per il mondo.
Non più chiodi,
per loro.
 
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aude
view post Posted on 21/4/2007, 22:32




Argomento che mi avvolge completamente in primis.
:wacko: :blink:

Edited by aude - 23/4/2007, 20:31
 
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Varechina
view post Posted on 23/4/2007, 07:13




Aude,
parafrasavo la vita di Cristo, Uomo come tutti Noi, paragonandola a quella di Shay.
Peraltro sottolineavo come la "diversità" affligga anche i cosiddetti "normali".
I chiodi che hanno legato Jhavè alla Croce sono quelli con i quali tutti ci confrontiamo: miseria, violenza, discriminazione, pregiudizio.
..................................................
 
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aude
view post Posted on 23/4/2007, 19:12




:B):

Edited by aude - 23/4/2007, 20:42
 
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pierafrancesco
view post Posted on 24/4/2007, 07:41




Nessuno può farti sentire infelice
se tu non glielo consenti

Roosevelt image
 
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Varechina
view post Posted on 24/4/2007, 07:46




Tra i miei passatempi preferiti c'é la lettura.
Amo leggere: per studio, per svago, per necessità.
Tra i contemporanei, ai quali ho dedicato una sezione nella mia libreria, c'é il buon "vecio" Mario Rigoni Stern.
Autore nativo dell'Altipiano di Asiago, Rigoni Stern scrive dei suoi ricordi di guerra e di pace.
Della vita del bosco e delle abitudini dei malgari...
Ne scaturisce una prosa asciutta, evocativa, priva di orpelli a effetto, che entra nel cuore e smuove i tuoi ricordi, riportandoti al naso l'odore e il buon sapore dei frutti della montagna e le emozioni vissute coi nonni.
Mario ha vissuto il fronte d'Albania e di Russia, le sue pagine di guerra sono un inno alla pace e alla tolleranza.
Per cominciare ad accostarsi alla sua prosa consiglierei l'ultimo nato:"Stagioni" e l'indimenticabile "Il Sergente nella neve".

Sergio
 
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pierafrancesco
view post Posted on 24/4/2007, 08:02




Asiago è qui vicino a me...
Conosci Mauro Corona?
Anche lui racconta tutto della sua montagna dei suoi boschi e della natura che dovrebbe restare incontaminata ed essere noi a farla rimanere tale ma purtroppo non è così...lui dice che i ragazzi di oggi sanno tutto di totti ma non sanno più che cos'è per esempio la martora...nel suo libro ''Il volo della martora'' gli è stato chiesto da un ragazzo come vola la martora perchè pensava fosse un uccello...
Ma presumo che tu conosca il tutto....
 
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Varechina
view post Posted on 24/4/2007, 08:12




Conosco l'Autore cui accennavi.
Ti concedi ascensioni per l'Altipiano?
Per ricreare le emozioni del buon vecchio Mario, spesso compro del formaggio Asiago e lo bruschetto nel camino.
Ti confesso che, per alcuni suoi libri, sono alla terza rilettura.
Amo la montagna ma concentro la mia attività di roccia soprattutto in Val Pusteria e in Valle Aurina.
Gli scenari che Stern descrive dell'Altipiano sono incantevoli.
Tu dove sei?
 
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pierafrancesco
view post Posted on 24/4/2007, 08:21




A dirti la verità sull'altopiano ci sono stata una volta...molto bello...io sono nella zona cadorina, e le ascensioni le ho fatte fino a due anni fa quando stavo meglio, sulle ferrate delle Dolomiti.
Ho iniziato nel 2002 per caso perchè poi avevo un po' di timore dell'altezza e mi sono appassionata e così la domenica tempo sicuro permettendo partivamo prestissimo
io e Francesco e alle 10- 11 eravamo già in cima a mangiarci il panino....Che soddisfazione e che delusione che fosse già finita l'ascesa...
Ma visto che fai roccia sai di cosa parlo....
 
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Varechina
view post Posted on 24/4/2007, 09:30




Qualche salita l'ho fatta dalle parti di Calalzo, S.Vito...
Spensierate, con cari amici ormai presenti solo nella memoria.
Gran bei posti i tuoi!!!
Com'é la situazione idrica dalle tue parti?
Mi ricordo di meravigliose polle sorgive dove tuffavamo la testa per dissetarci...chissà se la nostra idiozia le ha risparmiate.
In Alto Adige, per dissetarti, bastava succhiare le rocce, ora dove prima c'era muschio cucini le uova!!!
Allego la foto, eloquente, del Maestro Mario Rigoni Stern.

image
 
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pierafrancesco
view post Posted on 24/4/2007, 09:37




Da dove abito, se salgo un po' lo vedo quel lago... ora è quasi pieno ma non andrà oltre quell'altezza purtroppo, intanto perchè la neve è quasi andata via tutta sulle cime e poi tra un po' ci penseranno le centrali elettriche a svuotarlo...vedessi d'estate è quasi sempre vuoto sembra un paesaggio lunare altro che lago...tanto che l'estate scorsa sono state inviate migliaia di foto formato cartolina al
presidente Galan....è il solito schifo....e poi si lamentano del turismo che manca...
La sorgente di cui tu parli resiste ancora d'estate si tuffano un bel po' di ragazzi e poi sai che è terapeutica quell'acqua...
 
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Varechina
view post Posted on 24/4/2007, 09:39




Mio padre ha vissuto il fronte albanese.
I suoi racconti sono gli stessi del grande Mario.
Quando lo sentivo rimembrare i migliori anni della sua vita, sentivo lievitare dentro di me il livore dei contestatori degli anni '70-'80...
Poi ho cominciato a capire che...la renitenza di leva sarebbe costata la fucilazione.
Quanti ragazzi non han fatto più ritorno.
Quanti sacrifici laceranti hanno affrontato padri e nonni!
Guarda gli occhi...li hanno tutti uguali..
Uno sguardo mite, compassionevole, pacato.
 
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Romeo61
view post Posted on 24/4/2007, 09:40




...M'AVETE QUASI CONVINTO a metteme ste dù paia de scarponi alle zampe e seguivve ... a una condizione: che ner cestino dè la merenda ce stà MINIMO un Gewurztraminer HOFSTATTER

ce fermamo .... lo mettemo ner torente a rinfrescasse ... se pò portà pure la carbonella o fà troppo "plebeo" ?
 
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78 replies since 21/4/2007, 15:13   1767 views
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