La terapia del Fisiologo e Biochimico Prof. Luigi Di Bella - era anche libero docente in Chimica Biologica - spesso viene associata alle cosiddette “terapie alternative”, per superficialità, mancanza di conoscenza o intento spregiativo. Questa assurda collocazione in parte trae origine dal mancato riconoscimento dell'oncologia ufficiale italiana, che come ben sappiamo “bocciò” la terapia, o pretese di bocciarla, nella nota sperimentazione del 1998.
Ma sarebbe opportuno fare una serie di riflessioni, su questo punto così delicato e complesso. Infatti, come appare evidente se si leggono le Sue pubblicazioni, l'orientamento del Professore era squisitamente di carattere Chimico-Fisico, e questo si riflette anche nei farmaci da lui adoperati.
Lo scienziato era, prima di tutto, un Fisiologo, e la fisiologia (come dice lo stesso termine, che letteralmente significa studio della natura), indaga e studia la realtà profonda degli esseri viventi nella loro intima complessità. L'oggetto della Fisiologia è quindi il vivente, ma la sua base imprescindibile, dalla quale deriva l’esclusiva capacità di spiegare i più intimi segreti della vita, è di matrice Chimico-Fisica, perché grazie al riferirsi alle leggi rigorose e riproducibili del Chimico e del Fisico, il Fisiologo riesce a indagare sulla realtà dei viventi. Dalla comprensione approfondita e minuziosa di questi intrinseci aspetti della vita nasce l'MDB.
Già quanto appena osservato dimostra in modo eclatante il grottesco apparentamento con la medicina alternativa. Ma se approfondiamo ulteriormente l’argomento, ci apparirà chiaro e palpabile che nulla stride di più con questa mentalità rigorosa di tutta la...pittoresca costellazione delle medicine alternative, anche sotto il più minuto profilo dell’esame di farmaci e strumenti terapeutici. Mi sia concesso, ma sarebbe come apparentare la musica “metal” ai capolavori di Mozart: rumore cacofonico contro armonie divine.
L'omeopatia nasce alla fine del 1700 ad opera del medico tedesco Samuel Hahnemann, ed è fondata sull'aforisma “Similia Similibus Curant”. Cioè il simile cura il simile, ovvero se una sostanza (veleni xenobiotici ecc.) causa una patologia, allora la stessa sostanza in dosi infinitesimali può curare la patologia.
Ma facciamo un esempio, espresso da un famoso Omeopata. Il caffé, come ben noto, è un eccitante del SNC (Sistema Nervoso Centrale), per la caffeina che contiene: ebbene, secondo questo signore, se diluiamo una goccia di caffè in 2 litri d'acqua e prendiamo la sera 20 grammi di questa soluzione, ecco che avremo un calmante-sonnifero omeopatico. Questo concetto è un assurdo in termini Chimico-Fisici: come può una molecola interagire con le nostre cellule se non è presente, o se lo è in tracce infinitamente piccole?
Molti noti omeopati spiegano questo assurdo, asserendo che le poche molecole di veleno o di una sostanza usata (es. la caffeina) “influenzano le molecole d'acqua e le loro vibrazioni”. Peccato che questo non solo non è mai stato provato, ma è anche in inconciliabile contrasto con quanto sappiamo, visto che con le moderne tecniche è possibile valutare attentamente il moto delle molecole, la loro densità elettronica eccetera. Inoltre nei farmaci omeopatici spesso non è nemmeno rilevabile la quantità di sostanza impiegata, visto che spesso risulta ben inferiore al miliardesimo di grammo. Aggiungiamo che gli elementi utilizzati non di rado sono diluizioni infinite (fino alla
non rintracciabilità della sostanza) di veleni potenti, che risulterebbero tossiche a concentrazioni elevate: infatti come detto sopra ci si basa sull'assunto Similia Similibus Curant”
Concludendo, si può affermare tranquillamente che da un punto di vista fisico e chimico si tratta di “acqua fresca”, nel vero senso della parola.
Naturalmente ognuno è libero di fare, credere e voler credere a quello che vuole, ma dovrebbero essere chiari il fondamento delle cose e i motivi razionali per cui si fanno. Se poi ci si vuol curare in base ad una mera teoria, risalente per giunta alla fine del ‘700, ebbene, liberi di farlo, ma sarebbe opportuno informarsi.
Analogamente, secondo certe concezioni olistiche sarebbe molto importante avere un atteggiamento “positivo” nei confronti del mondo e della realtà. Ora questo è condivisibile e anzi sicuramente l'umore e il modo di affrontare le cose hanno la loro importanza; tuttavia questa è una condizione positiva di fondo, che dovrebbe essere presente, ma che in sé non ha alcun valore terapeutico, perchè non può curare nulla. E’ vero che, ad esempio, alcune ricerche suggerirebbero che la meditazione aumenta l'increzione di melatonina dalla pineale, ma ammesso che sia così, questo può forse definirsi “terapeutico”?
In altre parole, se un paziente assume MLT a scopo terapeutico, ed aggiunge la meditazione, la sua concentrazione plasmatica di MLT aumenta? E se sì, di quanto? Di pochissimo o di nulla, se confrontata alla melatonina che assume, statene sicuri.
Certo, se ciò ci aiuta ad essere sereni, si fa benissimo a farlo, ma non ci sono ragioni razionali perchè queste pratiche possano essere considerate e possano aspirare a diventare una terapia. L'aspetto psicologico é importante, come lo è pure un atteggiamento di non passività nei confronti della malattia, ma per favore non attribuiamo loro carattere terapeutico. Casomai vediamo in questo un giusto modo di affrontare le cose. Chi vi scrive è stato paziente per una seria patologia. Ho sempre avuto un atteggiamento positivo e combattivo, per anni, ma fino a quando non intrapresi la giusta cura, nel mio caso almeno la mente era giovane e sana, ma il corpo in costante e continuo declino. Forse l'atteggiamento ebbe una qualche influenza, la serenità e la combattività furono un aiuto, forse anche i tassi (fisiologici) di MLT e di altri ormoni influenzati/influenzabili dalla psiche saranno stati positivamente regolati: ma ciò non cambia la miriade di reazioni biochimiche che avvengono nelle nostre cellule, siano esse sane o deviate dal corso naturale.
Si sente parlare poi di medici “alternativi” che avrebbero una visione globale del paziente. Visione di che, di quello che non si conosce? Cosa vuol dire “globale”? Da che punto di vista? Qualcuno ha visto una certa similitudine con il Professor Di Bella, che faceva visite accurate e che controllava tutti i parametri: una
bestemmia scientifica, perchè la sua era/è l’antitesi della medicina alternativa. Se vogliamo è una medicina (disgraziatamente) fuori moda, ma non certo alternativa: casomai qui siamo di fronte all’apoteosi, al più puro condensato della concezione clinico-medica, che nasce dalla profonda conoscenza della semeiotica medica.
Qualcuno spesso ha voluto vedere in questo “stile” l'immagine del vecchio medico di famiglia. Ma in realtà questa è l'immagine del grande Clinico, del diagnosta. Insomma, in quest'era formalmente iper-tecnologica in cui la medicina si è fossilizzata in specializzazione e settorialità a compartimenti stagni, il Professor Luigi Di Bella è stato il vero grande medico che aveva sì una visione globale, ma informata a rigorosi e scientifici criteri fisio-patologici. Le sue visite potevano durare ore, ma non comprendevano strani rituali, né discorsi sul tempo........: erano fatte di auscultazione sapiente di un cuore, di misurazioni della pressione sistemica ripetute con più metodiche, della delimitazione esatta del margine costale del fegato, della osservazione dei riflessi nervosi, eccetera: e tutto questo non con bizzarre tecniche, ma con il ricorso, spinto all’ennesima potenza, alla più classica e collaudata semeiotica medica. Risorse e fonti di informazioni cliniche insostituibili, oggi perdute dalla medicina praticata, anche se sono state insegnate negli atenei più attenti alle gloriose tradizioni della medicina scientifica.
E’ bene precisare che queste considerazioni non intendono criticare chi la pensa diversamente, ma esclusivamente invitare tutti, per il loro bene, ad acquisire maggiore informazione e consapevolezza prima di prendere decisioni che si riflettono sulla salute
Se un paziente decide di curarsi liberamente con MDB, allora deve sapere che ha diritto di conoscere ciò che fa parte di questo metodo e di questa concezione medico-clinica, come quello che è incompatibile o totalmente estraneo. Qualcuno può dire: ma in fondo, anche l'MDB non è riconosciuto! Facciamo attenzione per cortesia: qui sembrerebbe ci fosse l’unico tratto in comune con le terapia alternative, tratto peraltro formale e (ne siamo sicuri) temporaneo. “L’alternativo”, o sottrae una quota minoritaria di fatturato, o non ne sottrae proprio, come succede nel caso di pratiche fatte solo di chiacchiere e vuoto spinto, ma ha il merito....di non risolvere nessuna patologia seria, evitando così di evidenziare il fallimento dell’ortodossia imperante. Una specie di “lasciamoli fare, che danno non fanno, e magari distolgono pazienti al MDB!”. Prova ne sia l’istituzione di qualche cattedra di medicina omeopatica e di diversi centri medici, cosa nemmeno ipotizzabile - oggi - con il MDB. Se invece si guarda agli elementi sostanziali, e non a quelli formali, vediamo che l’analogia non sta proprio in piedi: molti farmaci MdB sono studiati e utilizzati, sia pure in modo riduttivo. Sulla MLT ad esempio ci sono quasi 15.000 lavori ed oggi è accertato che abbia un potenziale terapeutico.
Per secoli si è creduto che la terra fosse piatta, e fino al 1827 si credeva che tutti i composti organici derivati da esseri viventi originassero da una misteriosa forza vitale: finchè Wholard sintetizzò l'urea (derivato dal catabolismo, cioè dalla degradazione degli A.A ed espulsa per via renale). Sempre alla fine del 19° secolo due chimici poco più che ventenni, Vant'Off e Le Beel, postularono, dai risultati di Pasteur, che gli atomi di carbonio, in certe condizioni, avessero una struttura a tetraedro regolare, con angoli di 109 gradi. Furono presi per pazzi da eminenti chimici organici (ad esempio Kolbe), ma oggi il loro nome è su tutti i trattati di Chimica Organica.
Al contrario, nel 1942 Edward Moniz vinceva il Nobel (!) per la tecnica di lobotomia trans-sfenoidale (attraverso il condotto nasale si praticava un passaggio attraverso lo sfenoide e si faceva una lesione dei lobi frontali del cervello, al fine di rendere calmi pazienti psichiatrici): una simile barbarie contro l'umanità era vista come cura! Gli esempi sono molti e ci aiutano, in sintesi, a convenire che la storia della scienza e della medicina in particolare ci insegna che le cose non sempre sono quello che sembrano!!
Personalmente sono certo che un giorno la storia sarà maestra anche in questo caso. Al momento certo non giova innalzare barricate e divisioni, perché il gioco del muro contro muro nuoce a tutti. Sarebbe invece auspicabile che chiunque (e questo vale soprattutto per i seri e preparati studiosi e cultori di discipline affini) potesse avviare un sereno e pacifico dialogo, nel rispetto reciproco. La vera Scienza, quella con la S maiuscola, è ricerca di verità e analisi oggettiva della realtà, non agone calcistico di posizioni opposte.
Un’ultima conclusiva nota. Questa sintetica riflessione è semplicemente la franca opinione di uno studioso cultore della materia, che ha inteso esprimere le proprie opinioni, e non già dare input di ordine terapeutico.
P.S. - Alcuni spunti di riflessione:
http://it.wikipedia.org/wiki/Omeopatia#Pot..._dinamizzazionehttp://it.youtube.com/watch?v=aFX7wkRuyfwhttp://www.ncbi.nlm.nih.gov/sites/entrezhttp://www.ncbi.nlm.nih.gov/sites/entrezhttp://www.dibellainsieme.org/discussione....iscussione=4787